L’approccio della Società Rava al restauro della facciata di un edificio storico o di pregio parte da un’accurata analisi delle diverse superfici, per ognuna delle quali vengono predisposti interventi ad hoc, anche micro. Le operazioni seguono quindi una precisa sequenza: smontaggio dei serramenti esterni, pulizia della facciata, ripristini e decorazioni, rimontaggio dei serramenti restaurati.
Le sostanze impiegate variano a seconda del tipo di materiale e della sua funzione, le parti soggette ad umidità di risalita – ad esempio – sono trattate in modo congruo e diverso dalle altre.
In presenza di degradi fisici o alonature, si procede alle rimozioni fino a rivelare la muratura nuda, pulendola e ripristinando quindi i materiali solo a seguito di rigorosi controlli.
Laddove, ad esempio, lo strato pittorico di una porzione di facciata posi su un supporto sano e coeso, lo si sottopone ad un trattamento ponte allo scopo di uniformare le superfici esistenti a quelle nuove.
Il ciclo di tinteggiatura viene eseguito a seguito delle opere di ripristino, consolidamento e preparazione del supporto. Segue la ricostituzione delle eventuali decorazioni.
Per evitare che le facciate prospettanti verso le pubbliche vie possano subire i danni da imbrattamento conseguenti ad eventuali graffiti, si fa opera di prevenzione mediante un trattamento che garantisca una facile pulizia. Il prodotto impiegato impedisce, infatti, la penetrazione indelebile di vernici, pennarelli e spray; inoltre, mantiene la traspirabilità del ciclo pittorico e la finitura cromatica realizzata, pur rimanendo alla bisogna completamente reversibile con acqua calda in pressione.
Su superfici molto esposte all’acqua, quali parapetti o davanzali o altre superfici più o meno orizzontali, si prevede lo stesso ciclo di tinteggiatura cui si aggiunge, nella finitura, una stesura ulteriore di prodotto idrorepellente, traspirante e non filmogeno.
In presenza di balaustre in cemento danneggiate, si eseguono particolari trattamenti di recupero. Idem nel caso di terrazzi, balconi, scalinate ed altre superfici rivestite in marmo o in pietra, specie di Luserna, che vengono recuperati e restaurati, ripristinando coibentazioni e isolamenti laddove necessario.
Nelle zone interessate da converse, al fine di garantire la continuità di convogliamento dell’acqua di dilavamento sulla superficie verticale e la gronda di raccolta, possono essere utilizzate resine elastometriche per realizzare particolari raccordi fra muratura e conversa. I davanzali antistanti le finestrate vengono rivestiti con uno strato di materiale sigillante dall’acqua e successivamente ri-pitturati nei colori di facciata.
Inferriate, ringhiere e cancelli sono anch’essi oggetto di restauro, predisponendo con cura protezione lungo le superfici circostanti per salvaguardarle da qualunque effetto provocato da eventuali lavorazioni invadenti.
Canali di gronda, discese, converse e faldali esistenti, ma ammalorati, vengono sostituiti.
Nel caso di palazzi storici, i serramenti esterni coevi alla costruzione sono generalmente considerati meritevoli di un recupero, essendo elementi caratterizzanti degli ambienti interni. Vengono dunque smontati al fine di procedere al loro restauro conservativo, sostituendoli con falsi serramenti provvisori per la durata dell’intervento in laboratorio.
Portoni e portoncini sono altresì oggetto di restauro, ove necessario, e trattati con protezione anti graffito per quelli ad altezza strada.
La ricostruzione delle persiane viene eseguita presso officine specializzate, sotto stretto controllo anche per quanto riguarda le sostanze e le procedure impiegate nelle operazioni di recupero.
Per informazioni o per richiedere un preventivo gratuito, inviare un’e-mail all’indirizzo ravaec@ipsnet.it oppure telefonare al numero 011 8193739.
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